Io ho bisogno di capire perché a volte vorrei piangere. Non posso fingere che il motivo sia sempre lo stupido ragazzo che ho perso, quando so benissimo che c'è dell'altro. In effetti ho persino creduto che lo stupido ragazzo potesse salvarmi da me stessa. Altro errore, altra illusione. Ma volevo tanto smettere di guardare, capite? Chiudere quegli occhi osceni, senza palpebre, che puntano le pupille sbarrate verso l'interno del cranio, nell'oscurità rosea senza fondo.
La cecità, finalmente l'oscurità nera, come riposo e consolazione, e lo stupido ragazzo come guida.
Tizia era già Rotta prima che arrivassi tu stupido ragazzo, ecco la verità.
Non potevi essere tu la soluzione.
Non sei tu il problema.
Ora lo so.
Riposa in pace.
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