27 giugno 2011

Lui ama lei, lei ama lui, ma sono troppo idioti per non complicarsi la vita

Visto Cloverfield.
Il punto focale del film non mi sono sembrati la fantascienza o i mostri, ma la storia d'amore, che è poi il motore dell'azione, che a sua volta non dico sia originale, ma funziona sempre. Su di me, perlomeno, funziona.
Insomma, litri di lacrime.

26 giugno 2011

Cappuccetto Tizia

In mezzo al nostro campo è stato trovato un capriolo sbranato in avanzato stato di decomposizione. Si è pensato subito ai lupi, anche perché non mi vengono in mente altri animali della zona capaci di cimentarsi in un'azione del genere.
Vero è che già da tempo i lupi sono stati segnalati sulle nostre colline, ma sinceramente l'idea che siano passati a poche centinaia di metri da casa mette un po' i brividi. Soprattutto se considero tutte le passeggiate che facevo con il cane, anche al crepuscolo, e temevo già soltanto l'idea d'incontrare un cinghiale (me li sognavo persino la notte, loro dietro e io tentare di fuggire).
Insomma per una persona a cui piace andare ogni tanto a gironzolare nelle parti più selvagge e inaccessibili del bosco questa è una ben triste notizia. Inoltre l'esplorazione, da lungo tempo progettata, alle (da me battezzate) fonti del Clitumno viene ora rimandata a data da destinarsi. L'origine della sorgente resta un mistero...

25 giugno 2011

Ciò che serve

Questo è il momento che più temo, la festa si è spenta e il sonno tarda ad arrivare, mi assale un cattivo umore che prima non c'era. Il fatto è che in questa strana ora si percepisce l'assenza d'alcune benefiche illusioni: tutto ha un sentore di fine, la notte è il pesante coperchio sulla bara del giorno defunto (e dire che vorrei evitare le vane metafore per amore d'una schietta confessione).
Avrei voglia di chiedere perdono, forse aiuterebbe sentirsi interamente liberi da colpe. O forse ciò che serve è imparare ad errare senza soffrire.

24 giugno 2011

Tizia Pigra

Dal momento che l'Odalisca Mary ha già fatto un ottimo resoconto della Notte Bianca, con il quale la sottoscritta si trova in perfetto accordo (tremarella alle gambe compresa), ne approfitto e vi rimando al suo blog.

22 giugno 2011

Architettura vegetale

Gambo in stile ionico

18 giugno 2011

Post 2 sul Volume 2

Mi chiesi allora: che cosa ne farò dei tuoi capelli volati sul comò?
Inservibili e inguardabili, inutili, ma ingettabili.
Forse lo capirò, tra un mese, un anno o tra una vita.

16 giugno 2011

Eclissi II

Senza che me l'aspettassi, quando ormai credevo lo spettacolo concluso, e il vedibile visto, la luna è sgusciata fuori dall'ombra come un serpente meraviglioso dalla sua secca pelle. Era una luna nuova di zecca, fresca fresca, appena colta, e colava succo di luce sulle creature assetate in attesa.

15 giugno 2011

Eclissi

Un'ombra rosa, vaghissima, dai contorni incerti. Nemmeno la definirei luna. Peccato davvero.

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Migliorata con l'intensificarsi del buio, anche se ormai la fase culminante è passata.
Adesso si registra un effetto straniante da pianeta alieno.

Posto che fotografare la luna con una macchina normale è un'impresa

I'm stuck here waiting for a passing feeling



(Elliott Smith - A passing feeling)

13 giugno 2011

Scelte difficili




Domani depositerò presso il mio parrucchiere di fiducia un'ingente quantità di materia capillifera.
La decisione d'optare per un caschetto riccio però continua a insinuare nella mia mente un sottile timore.



9 giugno 2011

Dall'anno 2011 d.C

Quod amantem iniuria talis
cogit amare magis, sed bene velle minus.


Eh Catullo, Catullo, quando saremo uomini bionici con arti d'acciaio e il mondo avrà l'aspetto d'un acino d'uva passa tu ancora avrai ragione.

8 giugno 2011

Tesori sepolti

La prima carota, che mi ricorda tanto quand'ero bambina e cavare carote dalla terra rappresentava un piacere infinito. Il nonno sembrava riuscisse a farle crescere un po' ovunque nell'orto e non so proprio come facesse perchè a noi, dopo svariate piantagioni di carote piccole, storte, malate, è toccato piantarle dentro una cassetta. Isolate e blindate sono cresciute piuttosto bene, e poi c'è sempre tempo di farle socializzare con gli altri ortaggi una volta raccolte.
Oggi per esempio zucchini, porri e melanzane dell'orto si sono dati appuntamento dentro a un piatto di cuscus.

Ortaggi in attesa...

7 giugno 2011

Purchè il motivo non sia io

Spero sia soltanto colpa della febbre se mi sento così. Il malessere fisico porta a galla mucchi di debolezze dai morti fondali della psiche. Sono abbattuta. E per giunta continua a piovere, anzi diluviare, e la terra soffoca.
Oggi in televisione un canale si è messo a trasmettere le previsioni del tempo di ieri, pareva una presa in giro. Confuso ripresentarsi di giorni sempre uguali.

Bellydance

Finalmente, dopo tutte le ore di prove nella saletta di un centro sociale circondate da briciole di brioche, è arrivato il palcoscenico vero, coi cuscini, le candele, e un avvicendarsi di danzatrici, piume, veli, sciabole e paillette. Inebriante trovarsi lassù.
Certo suppongo che il non avere 38 di febbre avrebbe reso l'esperienza più piacevole nel suo complesso, ma l'esito è stato comunque felice (nonostante piccoli incidenti di percorso come i tanto temuti grovigli di perline tra vestiti adiacenti, colpa degli abiti tentacolari comunque, non nostra).

Il post termina qui, in parte perché ho ancora un po' di febbre e torno volentieri a letto, in parte perché attendo d'avere foto e video da pubblicare, spero presto, spero belle (soprattutto considerando l'invadenza degli operatori - la Mary ne sa qualcosa).

5 giugno 2011

Post mancato

Volevo scrivere un post sulla giornata di ieri, che parlasse d'acqua salata e scritte sulla sabbia, già avevo in mente certe frasi, certe parole, ma ho lasciato che l'istante passasse, e ora è tempo di qualcosa di nuovo. Anche se, come Wallace mi insegna, un racconto può restare non detto a lungo per riemergere chissà quando, chissà dove.
Quindi chissà...

Ma ora è il momento di Black Eyed Dog.
Lui è italiano, canta in inglese, e io in tutta sincerità non ci capisco granché: ciò non toglie che questa Bullet proof mi stringe col suono delle sue parole misteriose. Un abbraccio che tuttavia non distinguo se sia un eccomi o un addio. A voi la scelta.

3 giugno 2011

Pedibus


L'imminente saggio di danza del ventre mi ha indotta a un acquisto folle. Smalto nero.
La follia risiede nel fatto che non ho pressoché mai fatto uso di smalti in vita mia. Evento che è a sua volta connesso con la mia incapacità di dedicare alle unghie più di quei cinque minuti all'occorrenza per tagliarle (corte) e pulirle (in modo che, quando affondo le mani nella terra per piantare un'insalata, non debba preoccuparmi più di tanto delle mie estremità). Poi, a dirla tutta, certi artigli laccati che si vedono in giro mi sono sempre sembrati più sgraziati che altro, mah...
E invece mi ritrovo ora col piedino pitturato, e nemmeno in maniera così precisa (oh beh dalla foto non si nota), e ogni volta che mi tolgo i calzetti, o mi capita sott'occhio, ho bisogno di soffermarmi un attimo per riconoscerlo come mio, quel piede.
Anche se poi, superata l'agnizione, a guardar bene... mica male tutto sommato... anzi, très chic, no?

(E domani mare!)

2 giugno 2011

Volume 2

Nuovo album di Brunori Sas!
Devo averlo.
Nell'attesa ho trovato questa. Trovata e già ascoltata, ascoltata, ascoltata, ascoltata...

(Una domenica notte)




che cos'è che vuoi di più?

1 giugno 2011

"La gente è pettegola... spia!"

Tornate lunedì dalla Germania con una piccola scorta di panini "brezelosi", un'ora e mezza di ritardo sul volo, la nostalgia delle mega fette di torta a colazione, e le gambe doloranti.
Ma vediamo di spiegare più accuratamente.

Cibo
Strano che sia la prima categoria che mi è venuta in mente! Tralasciando la cena in casa di italiani, e quella al ristorante brasiliano (ma quest'ultima più che una cena è una prova di capienza dello stomaco), abbiamo goduto del cibo tedesco, e delle relative tedesche porzioni. Di fronte alla nostra prima colazione, consumata nella piazza del mercato di Dortmund, c'era da rimanere estasiati. E difatti mi sono estasiata a tal punto da dimenticare di fotografare il soggetto prima che sparisse nelle mie fauci. Fortuna che la Mary ha immortalato il banchetto, metri e metri di torte luccicanti di frutta e gelatina e pani incastonati di semi (di questi si è poi provveduto a fare scorta per il pranzo). Il secondo giorno invece non mi sono lasciata distrarre dall'acquolina, ed eccovi la prova:

colazione

Per fortuna inoltre che nel poco tempo concessoci siamo riuscite ad assassinare anche un paio di saporitissimi bratwurst (e un cosowurst che non ricordo come si chiami), e l'immancabile schnitzel con patate fritte. Una sola la birra in tutta la vacanza, ma più per caso che per morigeratezza. Infatti ci ha tenuto buona compagnia anche il vino e, soprattutto, in un assolato e finalmente caldo pomeriggio di Dusseldorf siamo state consolate "tutte e tre e per ben due volte" (parole della Mary) da un bicchierone di mojito ghiacciato (cinque del pomeriggio, stomaco vuoto, scarsa resistenza all'alcol). E a seguire da un mojito to go (cinque e trenta), il tempo di pagare il primo mojito, arrivare alla fermata della metro, e tornare indietro nello stesso locale, cercando di non essere viste dalla cameriera di prima, a ordinare un secondo bicchiere con tre cannucce, il quale è stato scolato, e letteralmente coccolato, sulla via del ritorno a Dortmund, e credo abbia lasciato una leggera infatuazione a noi tutte (decisamente ci sapeva fare!).

La Mary, io, e le coccole al mojito

Verde
All'aeroporto di Dusseldorf, messo piede in suolo tedesco, subito odore di letame. E dal finestrino del treno campi, alberi, mucche e caprette un po' ovunque.
La stessa Dortmund è molto green. Peccato non essere riuscite a visitare Westfallenpark che pare racchiuda una varietà impressionante di roseti, comunque in città non mancano aiuole fiorite e giardini molto curati, con tanto di coniglietti che scorrazzano indisturbati in pieno centro.
La cultura del verde ci è sembrata evidente anche solo dando un'occhiata ai mercati urbani: oltre a frutta, verdura e cibarie di vario genere, molti sono i banchi che vendono fiori recisi e piante, con un gran guadagno per l'estetica aggiungerei.
A proposito d'estetica, in Germania anche i più miseri orticelli periferici addossati ai margini delle linee ferroviarie assomigliano a lindi villaggi di nanetti, con le loro miniaturizzate casine per gli attrezzi e i cespuglietti fioriti, là dove in Italia è facile trovare invece piccole baraccopoli per nanetti barboni, coi tetti di lamiera e le recinzioni squinternate. Pur tuttavia, caro buon vecchio fascino del sapersi arrangiare...

Colonia: piante di lavanda sulla scalinata in direzione del duomo
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Capitan Findus è Capitan Iglo, cosa che può anche avere un senso. Più che altro a questo punto mi domando perché da noi si chiami Findus (assonanze con la Finlandia??).


Il vecchietto psicopatico invece non si sa bene cosa venda, o se ora dimori in un manicomio, sicuro però che sa attirare l'attenzione.


Già già... molto spiritoso
Ghghgh... queste sono cose mie
Turismo
Scarpinate, piedi doloranti, un continuo soffiar di vento, ma ne sarebbe valsa la pena anche solo per girare un'ora nel Kunstmuseum di Dusseldorf. Tanti di quei vetri jugendstil da perderci la testa, non ho foto, ho lasciato la macchina nel guardaroba, e forse è stato un bene altrimenti avrei dovuto immortalarli tutti. Totale rapimento. A cui è seguito l'incontro con tale Jawlensky, pittore. Pure lui un incanto .

Jawlensky, Madchenbildnis 1909