17 ottobre 2010

Emily

Piangere è una cosa tanto piccola
sospirare una cosa tanto breve
ma è di occupazioni di tal genere
che noi uomini e donne moriamo.

(Emily Dickinson)

Conosco Emily più o meno tanto quanto frequento Jean-Paul (ovvero poco, come si può dedurre dal precedente post) quindi non pronuncerò discorsi da esperta, soltanto una considerazione di carattere personale. Basta davvero poco a volte per restare affascinati: un romanzo, un dato biografico, un titolo, anche meno. Emily decise di chiudersi nella sua stanza pressappoco quando aveva la mia età, questo so. Vi rimase fino alla morte limitando i contatti con l'esterno e scrivendo. Invece di farmela credere folle, o quantomeno bizzarra, in una strana maniera questo fatto mi consola. Provo comprensione e affetto. E in un'impossibile corrispondenza di sentimenti mi sento da lei amata e compresa.

3 commenti:

Lothiriel ha detto...

...guarda che se provi a chiuderti nella tua stanza vengo lì e butto giù la parete... non si può mica fare la fine di Novecento, che salta in aria con la sua nave perché non ha avuto il coraggio di scendere e affrontare la vita...

Tizia ha detto...

Uh no, non era quella la mia intenzione, non so esattamente cosa volessi dire in effetti. Forse che ci sono comunque tanti modi per vivere una vita (e non è detto che siano peggiori di altri).

Lothiriel ha detto...

Mmm, sì, è vero che in effetti ci sono vari modi di vivere la vita, e ognuno deve trovare quello adatto per sè... Il punto fondamentale credo sia il fatto di scegliere consapevolmente il modo di vivere - qualunque esso sia - invece di rinunciare a scegliere o di "lasciar scegliere" al caso o a fattori esterni (compresa la delusione o la tristezza). Se uno ha un motivo valido per scegliere una determinata vita, non si può certo obiettare sulla sua scelta...
(Anche se poi il problema si sposta sul fatto di capire quali siano le motivazioni valide e quali no... o_O)