29 dicembre 2010

Serra

Tempo fa trovai su internet la fotografia di una serra ingegnosa realizzata assemblando vecchie finestre. La cosa mi piacque assai, e il progetto mi si sta ultimamente riaffacciando alla mente, sia perché l'idea di mettere le mani su oggetti in disuso e ricavarne qualcosa di utile mi riempie di entusiasmo, sia perché ho scoperto di desiderarlo, quel rifugio di legno e vetro in mezzo al giardino, verniciato di verde, lilla, o pervinca, dove godere delle piogge d'estate o sedersi a bere un caffè quando l'aria comincia a farsi più fresca col mutare della stagione.
Inoltre la materia prima non manca, una ricognizione rapida dalla soffitta alla cantina ha svelato finestre accatastate un po' ovunque, oltre a svariate assi e listelli di legno e una certa quantità di ondulina per coperture (il cui stato resta però da appurare). Certo il progetto è ambizioso, per quanto non enorme si tratta comunque di una struttura che deve essere solida e reggersi in piedi, ben sigillata dagli spifferi e durevole nel tempo. Inoltre mio padre di sicuro non gradirà l'idea.
Si può dire che ormai il proposito d'edificare una serra funga da indicatore d'umore. Nei giorni buoni mi sembra perfettamente fattibile, anzi l'immagino già completa e passo in rassegna i suoi possibili usi. Nei giorni tristi mi convinco che è soltanto una trovata balzana e che in fondo finirò per rinunciare.
Lo scoprirò a primavera.

2 commenti:

M. ha detto...

Pervinca. Io mica lo sapevo ci fossero tutti questi nomi per ogni gradazione di colore.
La mia insegnante di storia dell'arte, a suo tempo, avrebbe ben potuto eliminare dal programma certi tristi e cupi argomenti. Avrebbe potuto colorare le lezioni di eliotropo e rosa mountbatten, magari con riflessi di glicene, blu di persia e sfumature di blu pavone o di prussia. Le pareti sarebbero state impregnate di idaco, spruzzate di verde celadon e pennellate di blu bondi. Sedie e tavoli, vestiti di arancioni melograno, zucca, e schizzate di cadmio, avrebbero scaldato gli inverni e i volti. I vetri, alternati in lavanda grigia e rosa, avrebbero caramellato l'aria di sfumature fredde dolci. Ed una bella lavagna giallo chartrese avrebbe di certo evitato, che mi rifugiassi, adolescente, negli ultimi banchi.
Verde, lilla e pervinca.. A quando questa bellissima serra di recupero, più rifugio tuo, mi pare, che per per le piante?
M.

Tizia ha detto...

Un giorno forse...
Quando sarà ti chiamerò a dipingerla :P