Ennesimo viaggio dal veterinario. Quando un cane lo devi portare fuori in braccio perché fatica a reggersi in piedi, oltre a venirti mal di schiena, cominci a sperare che sia lui a cedere, una notte, nel sonno, prima che quella decisione la debba prendere tu.
E va bene, non è che mi sconvolga l'idea che muoia, è un vecchio cane in fondo, e per quanto dispiaccia so che non mi mancherà così tanto, dopo. O perlomeno non nella misura in cui mancano le cose che riteniamo insostituibili.
Eppure questa faccenda inizia a logorarmi, non capisco bene le vie che certi pensieri prendono nel mio cervello allontanandosi dalla causa originaria. Li guardo imboccare una curva e scomparire alla vista e dopo un poco mi sento triste, così triste. Perché?
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