7 novembre 2010
A Tizia
Tizia ti chiedo di odiare una persona soltanto. Vuoi farlo per me? Diamine dovresti volermi bene almeno un po'! E allora smetti di essere così ostinata, lo vedi pure che andare avanti in questo modo è assurdo. Peggio, è inutile. Ti accorgi che ci stiamo ammalando. Ora basta. Cosa? Non sai da dove cominciare? Bé te lo inventi un modo. Prova a cambiare qualche dettaglio per esempio, sai no? Come si fa con le fotografie dei libri di scuola o delle riviste: quando ti trovi davanti le dive con quei sorrisi luminosi e provi l'impulso di annerire un dente o due, di aggiungere i baffi, un neo, o quando usi corna e zanne per trasformare il Leonardo da Vinci di turno in una creatura degli inferi. Fai la stessa cosa: procurati il suo ritratto patinato da copertina di Time e un pennarello indelebile. Voglio che su ogni ricordo che hai di lui tu aggiunga denti neri e arti mostruosi. Hai presente cosa scriveva Reyes, accidenti l'abbiamo letto apposta quel libro, mica perché ci piaceva, scriveva quando si è in due, c'è sempre uno che impesta l'altro, scriveva dato che non c'è verso di contaminare il suo ricordo, il suo ricordo contamina me. E' questo il punto maledizione! Prendi in mano quel dannato pennarello.
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1 commento:
Sono d'accordo! Tizia dovrebbe volere più bene a sè stessa, e non lasciarsi calpestare dagli altri... o dal ricordo degli altri...
I rami secchi vanno tagliati, ricordalo!
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