9 novembre 2010

Oggi, al posto delle parole che non ho voglia di cercare, ci sono un libro, un film e una canzone. E al posto del titolo c'è il niente.

Il libro ricorda che tu da parte tua sei comune e privo di bellezza e incapace di miracoli. Rinnovando quell'unico dolce, folle, straziante desiderio che sia possibile un giorno farsi conoscere davvero, magari fino al punto non solo di lasciare che il coniuge veda il ributtante nido di nei che hai sotto il braccio sinistro o come dopo un raffreddore o un'infezione virale di qualsiasi tipo le dita di tutti e due i piedi sono diventate di uno strano colore giallo intenso per diverse settimane ma anche magari ogni tanto singhiozzando l'uno fra le braccia dell'altro a tarda sera e tirando fuori le paure private più terrificanti e i pensieri di fallimento e impotenza e le terribili piccinerie bell'e buone all'interno di uno schiacciasassi lavorativo che non riesci a credere di aver avuto a suo tempo la temerarietà di pensare che avresti contribuito a cambiare in modo sostanziale o che saresti stato tu a fare la differenza o anche solo che saresti stato qualcosa di più di uno dei tanti senza volto al suo interno...

Quel desiderio così semplice.


E così vitale. Happiness only real when shared.

Ma che si può trascorrere una vita intera, e non realizzare.

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