30 novembre 2010

Manicomio

Tizia vorrebbe una casa in cui le persone non si arrabbino per un'inezia e poi si mettano a urlare e continuino a urlare e continuino a non accorgersi di aver commesso un errore e continuino a non capire nulla, mai. Tizia vuole qualcuno che non gridi e che ogni tanto chieda scusa e che non la faccia sentire sempre così male, così in colpa, così sbagliata, così cattiva. Qualcuno che la ascolti senza essere assurdo.
Vuole scappare. Ma è circondata da sei miliardi di persone e non sa che direzione prendere. Non fugge da se stessa, sono gli altri che la spaventano.

L'enfer, c'est les autres.

Nessun commento: