3 giugno 2011

Pedibus


L'imminente saggio di danza del ventre mi ha indotta a un acquisto folle. Smalto nero.
La follia risiede nel fatto che non ho pressoché mai fatto uso di smalti in vita mia. Evento che è a sua volta connesso con la mia incapacità di dedicare alle unghie più di quei cinque minuti all'occorrenza per tagliarle (corte) e pulirle (in modo che, quando affondo le mani nella terra per piantare un'insalata, non debba preoccuparmi più di tanto delle mie estremità). Poi, a dirla tutta, certi artigli laccati che si vedono in giro mi sono sempre sembrati più sgraziati che altro, mah...
E invece mi ritrovo ora col piedino pitturato, e nemmeno in maniera così precisa (oh beh dalla foto non si nota), e ogni volta che mi tolgo i calzetti, o mi capita sott'occhio, ho bisogno di soffermarmi un attimo per riconoscerlo come mio, quel piede.
Anche se poi, superata l'agnizione, a guardar bene... mica male tutto sommato... anzi, très chic, no?

(E domani mare!)

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