1 giugno 2011

"La gente è pettegola... spia!"

Tornate lunedì dalla Germania con una piccola scorta di panini "brezelosi", un'ora e mezza di ritardo sul volo, la nostalgia delle mega fette di torta a colazione, e le gambe doloranti.
Ma vediamo di spiegare più accuratamente.

Cibo
Strano che sia la prima categoria che mi è venuta in mente! Tralasciando la cena in casa di italiani, e quella al ristorante brasiliano (ma quest'ultima più che una cena è una prova di capienza dello stomaco), abbiamo goduto del cibo tedesco, e delle relative tedesche porzioni. Di fronte alla nostra prima colazione, consumata nella piazza del mercato di Dortmund, c'era da rimanere estasiati. E difatti mi sono estasiata a tal punto da dimenticare di fotografare il soggetto prima che sparisse nelle mie fauci. Fortuna che la Mary ha immortalato il banchetto, metri e metri di torte luccicanti di frutta e gelatina e pani incastonati di semi (di questi si è poi provveduto a fare scorta per il pranzo). Il secondo giorno invece non mi sono lasciata distrarre dall'acquolina, ed eccovi la prova:

colazione

Per fortuna inoltre che nel poco tempo concessoci siamo riuscite ad assassinare anche un paio di saporitissimi bratwurst (e un cosowurst che non ricordo come si chiami), e l'immancabile schnitzel con patate fritte. Una sola la birra in tutta la vacanza, ma più per caso che per morigeratezza. Infatti ci ha tenuto buona compagnia anche il vino e, soprattutto, in un assolato e finalmente caldo pomeriggio di Dusseldorf siamo state consolate "tutte e tre e per ben due volte" (parole della Mary) da un bicchierone di mojito ghiacciato (cinque del pomeriggio, stomaco vuoto, scarsa resistenza all'alcol). E a seguire da un mojito to go (cinque e trenta), il tempo di pagare il primo mojito, arrivare alla fermata della metro, e tornare indietro nello stesso locale, cercando di non essere viste dalla cameriera di prima, a ordinare un secondo bicchiere con tre cannucce, il quale è stato scolato, e letteralmente coccolato, sulla via del ritorno a Dortmund, e credo abbia lasciato una leggera infatuazione a noi tutte (decisamente ci sapeva fare!).

La Mary, io, e le coccole al mojito

Verde
All'aeroporto di Dusseldorf, messo piede in suolo tedesco, subito odore di letame. E dal finestrino del treno campi, alberi, mucche e caprette un po' ovunque.
La stessa Dortmund è molto green. Peccato non essere riuscite a visitare Westfallenpark che pare racchiuda una varietà impressionante di roseti, comunque in città non mancano aiuole fiorite e giardini molto curati, con tanto di coniglietti che scorrazzano indisturbati in pieno centro.
La cultura del verde ci è sembrata evidente anche solo dando un'occhiata ai mercati urbani: oltre a frutta, verdura e cibarie di vario genere, molti sono i banchi che vendono fiori recisi e piante, con un gran guadagno per l'estetica aggiungerei.
A proposito d'estetica, in Germania anche i più miseri orticelli periferici addossati ai margini delle linee ferroviarie assomigliano a lindi villaggi di nanetti, con le loro miniaturizzate casine per gli attrezzi e i cespuglietti fioriti, là dove in Italia è facile trovare invece piccole baraccopoli per nanetti barboni, coi tetti di lamiera e le recinzioni squinternate. Pur tuttavia, caro buon vecchio fascino del sapersi arrangiare...

Colonia: piante di lavanda sulla scalinata in direzione del duomo
Pubblicità
Capitan Findus è Capitan Iglo, cosa che può anche avere un senso. Più che altro a questo punto mi domando perché da noi si chiami Findus (assonanze con la Finlandia??).


Il vecchietto psicopatico invece non si sa bene cosa venda, o se ora dimori in un manicomio, sicuro però che sa attirare l'attenzione.


Già già... molto spiritoso
Ghghgh... queste sono cose mie
Turismo
Scarpinate, piedi doloranti, un continuo soffiar di vento, ma ne sarebbe valsa la pena anche solo per girare un'ora nel Kunstmuseum di Dusseldorf. Tanti di quei vetri jugendstil da perderci la testa, non ho foto, ho lasciato la macchina nel guardaroba, e forse è stato un bene altrimenti avrei dovuto immortalarli tutti. Totale rapimento. A cui è seguito l'incontro con tale Jawlensky, pittore. Pure lui un incanto .

Jawlensky, Madchenbildnis 1909

3 commenti:

Mary ha detto...

Proprio ora pensavo con nostalgia della colazione tedesca!
Bel resoconto, io non ho ancora scritto nulla al riguardo, ma mia mente è troppo occupata a rimembrare le porzioni di cibo e beveraggi (una vacanza un po' più lunga e tornavo palla di lardo)

Lothiriel ha detto...

Ah, ora che ho letto il post della Mary finalmente ho capito il titolo del tuo...

Tizia ha detto...

ahahaha, peccato che nel mio post non sia spiegato il titolo della Mary!! XD