Ora che vi ho avviluppato nei recessi più bui della mia psiche (tenendo celate ancora molte parti si intende, come noi Tizie siamo solite fare), la smetterò di deprimermi (per un po') e passerò a redigere un post traboccante di invettive (che però verranno censurate da Tizia Educata, ma fate conto che io le abbia messe) contro il tale che ha progettato i carrelli di Leroy Merlin.
A prima vista sembrano perfettamente funzionali, e qui sta la fregatura, perché avvicinandoti a quelle creaturine innocue accucciate strette strette in file ordinate non noti nulla di strano, sfili il tuo euro dal portafoglio e, prima che tu possa rendertene conto, ti trovi a scarrozzare un aggeggio letale attraverso il centro commerciale.
Chi mi conosce sa quanto io detesti le poltrone "ergonomiche" dei cinema. Ecco qui siamo di fronte a un altro palese esempio di noncuranza nei confronti della struttura umana.
E dire che quei cosi sono fabbricati da uomini per uomini, ma sembrano più che altro ideati per creature senza gambe capaci di fluttuare a venti centimetri da terra, oppure per ectoplasmi insensibili agli urti... insomma ci hanno infilato il predellino. Ora io voglio sapere a chi è venuto in mente di mettere il predellino esattamente lì dove finisce il mio stinco ogni volta che termina un passo. Lì davanti. Un predellino. Mah...
Ah sì, dimenticavo: lividi per una settimana.
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