29 settembre 2011

Come il piccione che si schiantò ai nostri piedi in Piazza Maggiore, ma senza successiva resurrezione

Stavo scrivendo un post. L'inizio sarebbe dovuto essere all'incirca così:

Un ghiro un po' insonne (giornambulo?) che vaga a ore insolite sul muro di casa

Avevo poi intenzione d'aggiungere qualche graziosa considerazione sui ghiri, e avrei concluso inserendo una delle foto scattate. Come questa.



Ecco, peccato però che il ghiro della foto, qualunque cosa stesse facendo in quel momento, dieci minuti dopo giaceva privo di vita sul davanzale della finestra del salotto.
Così capite bene come questo post sarebbe più giusto convertirlo in un elogio funebre, o qualcosa del genere. Sempre che io non defunga ora, alla fine di questa frase.
Chissà poi se verrebbe un ghiro a raccattarmi con la zampetta infilata in un guanto di plastica, per seppellirmi sotto a un mucchio d'aghi di pino.

RIP

1 commento:

Mary ha detto...

Nooo, povero ghiro :(