7 agosto 2011

Daucus carota

Sono entusiasta della scoperta di centinaia di carote selvatiche in una sponda del campo eccessivamente ripida per il trattore. Cercavo giusto qualche esemplare da seminare in giardino, ma non avrei mai sperato in una tale abbondanza.
Spesso le singole piante sono troppo comuni, troppo robuste, troppo generose perché siano fatte oggetto d'ammirazione, piante che hanno calici sfioriti persino più belli dei fiori stessi.
E dal momento che, mentre avanzo in quello spettacolo, so già ogni tentativo di descrizione vano, desidero poter prendere qualcuno per mano e condurlo a stendersi su un letto di menta, sotto l'ombra oscillante dei fiori di carota.



4 commenti:

M. ha detto...

Gentile Tizia Rotta, non sono molto pratico dei blog e in questo campo di parole ci son finito seguendo una strada sbucata inaspettatamente da dietro il bel video di scary world theory dei Lali Puna scovato su youtube. Vorrei scrivere in un posticino più riservato ma mi pare che qui, nei commenti, sia l'unica maniera. Pazienza. La verità è che mi son ritrovato a leggere quasi tutti i tuoi pensieri, sia recenti che passati; sì perchè tra le carote, un male cane, un colpo di scena, le capre e qualche scarabocchiolo ho fatto anche un salto nel 2010. Mi piace molto quello che scrivi e come lo scrivi. Penso che frequenterò per un po' questo blog come curioso lettore.
Mi presento, mi chiamo M. Ciao

Tizia ha detto...

Hai ragione, non ho previsto altri spazi o modi per contattarmi. In verità non credevo sarebbero stati usati e sono tuttora piuttosto stupita. Sei il primo totalmente estraneo lettore del mio blog che dichiara la propria esistenza. Fa piacere, molto piacere, ti ringrazio davvero.

Un saluto da Tizia

M. ha detto...

Mi piace essere il primo totalmente estraneo lettore dichiarato esistente! Penso mi addormenterò col sorriso pensando a questa mia nuova carica.
M.

Tizia ha detto...

Vorrà dire che mi addormenterò col sorriso pensando d'aver fatto addormentare qualcuno col sorriso... una volta almeno.