14 gennaio 2012

pagina 24

<< Poi cambiò tutto. Durante la guerra ci fu l'inferno in terra e io non avevo niente. Avevo lasciato la mia famiglia, sai. Scappavo sempre, giorno e notte, perchè i tedeschi mi stavano alle calcagna. Se ti fermavi eri morto. Il cibo non bastava mai. Mi ammalavo sempre di più a forza di non mangiare. Non solo ero pelle e ossa. Avevo piaghe in tutto il corpo. Facevo fatica a muovermi. Non era un granchè mangiare dai bidoni della spazzatura. Mangiavo quello che gli altri non erano disposti a mangiare. Se ti adattavi, potevi sopravvivere. Io prendevo tutto quello che riuscivo a trovare. Mangiavo cose che non ti direi mai.
[...] Il peggio arrivò verso la fine. Moltissime persone morirono proprio alla fine, e io non sapevo se avrei resistito un altro giorno. Un contadino, un russo, Dio lo benedica, vide in che stato ero, entrò in casa e ne uscì con un pezzo di carne per me.>>
<< Ti salvò la vita. >>
<< Non lo mangiai. >>
<< Non lo mangiasti? >>
<< Era maiale. Non ero disposta a mangiare del maiale. >>
<< Perchè? >>
<< Che vuol dire perchè? >>
<< Come? Perchè non era kosher? >>
<< Certo. >>
<< Ma neppure per salvarti la vita? >>
<< Se niente importa, non c'è niente da salvare. >>

(Jonathan Safran Foer, Se niente importa)

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