Se me lo lascio fare posso ancora essere molto infelice. Se apro il rubinetto dei pensieri corrosivi vengo investita da fiotti d'acqua sporca e velenosa, quella in cui ogni volta giuro di non bruciare più. Eppure so bene qual'è la manopola da evitare, il grande cartello rosso con la croce e il teschio e le lettere squadrate come lapidi è un segnale che capirebbe persino un bambino, non c'è modo di confondersi.
Poi però il bambino nove volte su dieci finisce che lo gira lo stesso, il rubinetto.
Misteri della natura umana o mancanza di ceffoni durante l'età dell'apprendimento?
Siamo viziati, annoiati, confusi o cosa?
Nel dubbio io un ceffone o due, quasi quasi...
1 commento:
L'unica sarebbe prendere a martellate quel maledetto rubinetto, finchè la manopola non si stacchi e non sia più possibile ripararla...
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