Ho scritto a mente un intero post mentre mangiavo la cena, uno di quei pezzi particolarmente ispirati e profondamente intuitivi, e adesso non ricordo più nemmeno l'argomento. Avrei dovuto appuntarmelo in salsa verde su carta di tovagliolo, ma ormai è tardi per farsi venire certe idee.
Conobbi qualcuno così, col potere d'essere invisibile quando voleva, e anche quando non voleva a dire il vero (ma è pur sempre un potere, no? Non vogliamo essere troppo fiscali).
E c'è un intero album dei Melodium per persone del genere, ...for invisible people.
For you.
Quante scene restano immortalate dalle telecamere di sicurezza delle città! Scopro adesso una pubblicità della Coca Cola piuttosto toccante (lo ammetto, talvolta mi lascio contagiare anch'io da certi buoni sentimenti, vedete voi se riuscite a resistere). Trovata efficacissima.
Non sono una grande fan dell'animazione e del fumetto giapponesi, soprattutto considerando che ci sono folti gruppi di persone che vanno giù di testa per manga e affini. Certo non posso parlare da esperta, ma il poco che ho visto mi è sempre sembrato piuttosto distante dal mio gusto estetico: pur riconoscendo la maestria di certi disegni mi lasciano abbastanza indifferente e di conseguenza finisco per non interessarmi nemmeno alle storie ad essi connesse.
Per questo è con riluttanza che mi sono convinta a guardare i lavori di Miyazaki (e soltanto per onorare tutte le recensioni entusiastiche sul suo conto), e devo ammettere d'esserne rimasta piacevolmente colpita. Mi riferisco in particolare a La città incantata meritevole almeno di una visione per la bellezza dei personaggi e il piacere con cui, di fronte a certe trovate sceniche e narrative, ho riscoperto un'estasi bambina. Forse un po' debole sul finale, ma è una pecca che gli si può concedere. Per il resto incantata e incantevole.
L'infanzia è ormai agli sgoccioli; siete pronti a reggere il peso della verità. La verità è che l'eroismo dei vostri passatempi infantili non era un vero valore. Era teatro. Il grande gesto, il momento della scelta, il pericolo mortale, il nemico esterno, il risultato della battaglia cruciale che risolve tutto: tutto concepito per apparire eroico, per entusiasmare e gratificare un pubblico. Un pubblico -. Ha fatto un gesto che non so descrivere: - Signori, benvenuti nel mondo della realtà: non c'è pubblico. Nessuno che applauda, che ammiri. Nessuno che vi veda. Capite? Ecco la verità: il vero eroismo non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa.
(David Foster Wallace, Il re pallido)
L'ultimo romanzo. E sono agli sgoccioli. E non ce ne saranno altri.