4 agosto 2012

Per un paio di scarpe

Quando esco di casa vengo presa dall'idea che potrei incontrarti, sebbene la cosa sembri alquanto improbabile, e un po' ridicola, ora che ne parlo. Gli sconosciuti, là fuori, hanno spesso qualcosa che ti somiglia, e certi mi fanno sussultare, come se tra l'essere te e il non essere te potesse esistere un qualche grado intermedio, un'approsimazione. Per esempio il ragazzo che ho notato in treno tornando da Venezia di sbagliato aveva soltanto le scarpe (e dato che mi ci sono volute parecchie occhiate per capirlo potete immaginare cosa stesse accadendo nel frattempo al mio battito cardiaco). Non è previsto un premio per esserci andata vicino?

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