31 agosto 2011

Segrete abilità

Oggi sono riuscita a ferirmi un labbro sbattendo con la bocca contro al ginocchio in seguito a un violento starnuto.
SuperTizia!

30 agosto 2011

A tal proposito

Considerando il post di poche ore fa non posso ignorare la canzone che mi è capitata adesso tra le mani.
You need sleep.
Eh non immagini quanto, caro Colin.

L'importanza d'essere desto

Svegliarsi stanchi la mattina, trascinarsi sonnolenti per tutto il giorno, la sera coricarsi sfiniti.
Un tempo leggevo qualche pagina prima d'andare a dormire, adesso sarebbe inutile provarci, col risultato che i libri restano chiusi e io sto ancora peggio. Fatico persino a scrivere queste righe.
Dall'alto di una mente riposata godrei di un diverso panorama sul mondo.

28 agosto 2011

Cetrioli dello Spreevald

I cetriolini dello Spreewald esistono ancora.
Chi ha visto Goodbye Lenin se li ricorderà, forse. Dico forse perché io li avevo effettivamente dimenticati fino a ieri, quando mio fratello reduce da vacanze tedesche non si è presentato raggiante alla porta con in mano un barattolo dichiarandolo regalo per il mio (ormai trascorso) compleanno.
L'anno scorso, per la serie faccende tra fratelli, era toccato alle buste della Fnac.
Ad ogni modo che dire, i cetriolini si sono rivelati davvero ottimi.
E il regalo si è rivelato poi non essere il vero regalo.
Ma di quello parlerò solo quando ne avrò certo e pieno possesso, e conoscendo mio fratello i tempi potrebbero essere lunghi, quindi nell'attesa mettiamoci pure comodi e gustiamoci qualche saporito cetriolino.

Conserverò l'etichetta

26 agosto 2011

Quello che manca

Mi piace credere che un giorno ci incontreremo di nuovo.
Il 6 aprile del 2031 io uscirò dal panettiere nel momento esatto in cui lui deciderà d'attraversare la strada, e verremo a trovarci uno di fronte all'altro. Allora gli domanderò degli ultimi vent'anni e dopo tanto tempo sarà semplice raccontare ogni cosa, converseremo un poco accanto a due tazzine di caffè vuote, poi ci saluteremo con un bacio sulla guancia.
Finalmente avrò il mio banalissimo, scontato, ma necessario finale.
I lettori saranno soddisfatti.

24 agosto 2011

Vetro sporco

L'opacità del mio stato attuale non è traducibile secondo altri sentimenti.

20 agosto 2011

Tizia e il Cappellaio Matto

Ho un fratello che tende a scordare il giorno del mio compleanno, gli passa di mente quasi ogni estate, ma, conoscendolo, la cosa non mi interessa perchè so trattarsi di comune sbadataggine.
Quest'anno però, per ovviare alla dimenticanza, ha incominciato a farmi i non ancora auguri una settimana prima.
Ora ditemi, come si può non adorarlo?

18 agosto 2011

Praeterire

In condizioni usuali avrei scritto un post su M. e su come sia ruzzolato nel mio blog all'improvviso.
Tuttavia il fatto che il soggetto in questione con ogni probabilità si ritroverebbe a leggerlo rende l'ipotesi inattuabile.
Dovrò pur conservare qualcosa di non detto.

17 agosto 2011

Yes, I am a witch



(The Bird And The Bee)

16 agosto 2011

Adesso c'è

Di ritorno da una breve assenza, di quelle che comunemente prendono il nome di vacanza, mi decido a corredare il blog di un indirizzo e-mail che si sarebbe già dimostrato utile in passato e potrebbe rivelarsi tale in futuro, secondo la regola del nonsisamai.

10 agosto 2011

Tutte le direzioni

Dieci inverni, un film: occasioni mancate, momenti sbagliati, errori - o presunti tali per noi che assistiamo allo svolgersi degli eventi da una posizione privilegiata: spettatori di una storia già scritta della quale non è complicato intuire la direzione. E nel momento in cui la strada è tracciata diventa semplice anche individuare l'errore che appare (logicamente ed etimologicamente parlando) come deviazione dalla medesima..
Il nostro vagare per il mondo invece non segue vie segnate a priori, se non quelle fittizie della mente, e se non c'è una giusta via come si può dare una definizione dell'errore? Da cosa stiamo errando?
La faccenda appare estremamente complessa.
I miei dieci inverni indecifrabili.
Perseverare non mi è mai parso più umano.

7 agosto 2011

Daucus carota

Sono entusiasta della scoperta di centinaia di carote selvatiche in una sponda del campo eccessivamente ripida per il trattore. Cercavo giusto qualche esemplare da seminare in giardino, ma non avrei mai sperato in una tale abbondanza.
Spesso le singole piante sono troppo comuni, troppo robuste, troppo generose perché siano fatte oggetto d'ammirazione, piante che hanno calici sfioriti persino più belli dei fiori stessi.
E dal momento che, mentre avanzo in quello spettacolo, so già ogni tentativo di descrizione vano, desidero poter prendere qualcuno per mano e condurlo a stendersi su un letto di menta, sotto l'ombra oscillante dei fiori di carota.



1 agosto 2011

Sogno d'una capra di mezza estate

Andando a passeggio ho incontrato due capre sul sentiero che costeggia il bosco. Ho belato, schioccato la lingua, parlato dolci parole, sussurrato, fischiato, baciato l'aria, niente, non sono riuscita ad avvicinarle, mi hanno fissata a lungo con quel loro sguardo carico di significato e poi si sono dileguate in mezzo ai rovi.
Qui intorno nessuno che sappia da dove sono evase. Nessuno che si domandi dove siano dirette.